Francesca Fagioli Chef: dalle materie prime al piatto finale
Continua il nostro viaggio alla scoperta di chi ha ideato, fondato e organizzato la prima edizione di “Tutto l’amore del mondo - expo”. Leggi questo e i prossimi articoli per conoscere tutto ciò che c’è dietro le quinte di questa expo dedicata ai tuoi eventi del cuore.
✑ Intervista e articolo a cura di Erika Dello Storto
Siamo qui per parlare di amore e di inclusività, ma cos’è un evento senza del buon cibo? Che poi se ci pensi, non c’è nulla di più inclusivo: tante persone diverse riunite intorno allo stesso tavolo per condividere un evento speciale insieme.
Un evento che nasce molto prima, nel momento in cui scegli chi si prenderà cura delle materie prime per portarti poi nel piatto finale proprio ciò che desideri.
È questo che fa Francesca Fagioli? Per capirlo lo chiediamo direttamente a lei, che ci spiega come è iniziata la sua attività come Chef in Umbria e in cosa consistono i suoi servizi. Ma che, più di tutto, fa capire sin da subito quanta passione mette in quello che fa.
“Ho scelto questo lavoro perché a me piace tantissimo stare a contatto con il cliente. Quando vado a casa del cliente stesso vedo che c’è amore nell’osservarti, capire quelle che sono le tecniche, come poter fare una salsa o utilizzare un mattarello perché magari qualcuno non ha mai fatto la pasta fatta in casa. Amo proprio questo tipo di rapporto che si crea”.
Tutto ha inizio come Chef a Domicilio
L’attività nasce all’incirca 9 anni fa come Chef a Domicilio in Umbria, dall’idea di utilizzare le materie prime provenienti dall’azienda agraria di famiglia. È un’attività che, nella maggior parte dei casi, avviene direttamente a casa del cliente privato ma che, come racconta Francesca, col tempo si è evoluta anche in base alle esigenze delle persone.
Capita, per esempio, che una persona voglia organizzare un evento ma che non abbia spazio a sufficienza in casa. In questi casi, Francesca Fagioli si adopera subito per fornire delle alternative nel territorio, diverse per location, spazio e budget.
Non esiste ovviamente un evento cbe sia uguale all’altro, questo perché le persone che Francesca incontra e che affidano a lei l’ideazione di ogni piatto hanno desideri e gusti tutti diversi.
Come riesce a creare il menù perfetto per ogni occasione?
Ecco come funziona il servizio
Partiamo dalle basi, prima di raccontare cos’è che rende davvero unico il servizio di Francesca Fagioli.
Abbiamo infatti iniziato parlando di Chef a Domicilio, ma quali sono le altre tipologie di eventi che gestisce Francesca? L’offerta abbraccia tutte le occasioni in cui una famiglia può decidere di celebrare il proprio amore: gender reveal, compleanni, comunioni, cresime e tutto ciò che si può decidere di voler celebrare insieme.
Cos’è, però, che lascia davvero a bocca aperta ogni persona? Chi si rivolge a Francesca con in mente l’idea di organizzare una cena, lo fa aspettandosi di ricevere delle proposte di menù tra cui scegliere. Tutto il contrario! Il menù viene costruito insieme da zero, partendo dagli antipasti fino al dolce, tenendo conto di ogni desiderio e possibile esigenza.
La maggior parte del tempo viene perciò dedicata all’ideazione del menù a cui, su richiesta, si aggiunge una fase preparatoria dell’evento stesso, interamente rivolta all’allestimento della location, in cui si va a curare ogni dettaglio. Dal tovagliato al servizio, perché ovvio… anche l’occhio vuole la sua parte!
Sostenibilità e inclusività: valori chiave per Francesca Fagioli Chef
Un allestimento curato nei minimi particolari e un menù pensato su misura per ogni singolo evento fanno decisamente la differenza, ma cos’è che ti contraddistingue davvero nel lavoro che fai?
I tuoi valori, ciò in cui credi e che in automatico diventano evidenti anche attraverso ciò che fai. Per Francesca Fagioli, sostenibilità e inclusività sono due aspetti che tornano sempre all’interno del lavoro che svolge ogni giorno come Chef.
In che modo si può rendere un evento più sostenibile? Cosa vuol dire inclusività? Sono domande fondamentali, ecco perciò alcune delle risponde date da Francesca.
Sostenibilità vuol dire anche saper riutilizzare
“Mi è capitato recentemente di riutilizzare dei fiori per fare un allestimento di fiori secchi, perché anche questa è una forma di riuso e di sostenibilità. Si fa quindi una composizione inserendo, per esempio, la spiga di grano o il cuore del carciofo essiccato, così che poi possano essere adoperati di nuovo”.
Sostenibilità che guarda anche all’aspetto estetico di un evento, ma non solo: è un processo che tocca ogni punto. Dalla scelta dei materiali, che spaziano dal Mater-bi alla porcellana, fino alla scelta delle materie prime che compongono il menù finale.
Inclusività significa anche dare spazio a ogni forma d'amore
C’è un gesto che, nella sua semplicità, ha sempre dimostrato a Francesca come essere inclusivi significhi dare spazio a ogni persona di sentirsi rappresentata.
“Mi capita spesso di essere chiamata per celebrare un compleanno oppure una cresima, per poi scoprire che ci sono più candeline sopra alla torta, perché magari c’è un’altra ricorrenza che cade proprio in quel giorno”.
Esempi quotidiani che dimostrano come l’amore sia inclusivo e che non “lasci fuori nessuno” si possono trovare anche all’interno del team stesso di Francesca Fagioli Chef. Un team al femminile, legato da un forte sentimento di amicizia e rispetto reciproco, in cui si è creata una sinergia tale nel tempo da far sì che si possa sempre contare sul supporto reciproco.
"Tutto l'amore del mondo - expo" visto con gli occhi di una Chef
“Sono davvero entusiasta di partecipare perché mi rendo conto che a volte abbiamo la soluzione che ci interessa dietro l’angolo e non la vediamo. Cosa voglio dire?
L’expo rappresenta anche la possibilità di incontrare una volta l’anno professionisti e professioniste che mi danno una soluzione che lo scorso anno non conoscevo. Come un tessuto che non avevo mai visto o una location nel territorio che mai avrei pensato affittasse una sala per poter fare una festa.
Magari possiamo investire in attività e aziende ma non lo facciamo perché non siamo nemmeno consapevoli di cosa abbiamo a disposizione. Per me l’expo è anche questo oltre a tutto il resto: incontrarsi in quei due giorni per capire quelle che sono le novità di “Tutto l’amore del mondo” e del territorio”.